E' così che accadde.
Senza alcun preavviso.
In un giovedì di marzo, un giorno come tanti, in un ospedale come tanti (ma nella Capitale del mondo), una donna incinta venne portata in preda ai dolori del parto prossimo venturo, con il suo uomo che le stringeva la mano, indossando uno strano e tirato sorriso.
I due non sapevano, per non avere fatto alcun esame strumetale (e perchè all'epoca non è che ne esistessero molti), se sarebbero stati genitori di un maschietto o di una femminuccia.
Non sapevano nulla di ciò che li apsettava, ma erano carichi di emozione e felicità repressa, probabilmente dalla tensione o dalla mera scaramanzia.
Poi accadde.
Portarono la donna in sala parto e dopo quasi due giorni di travaglio, immersa in un lago di sudore e sfinimento, finalmente, dette l'ultima spinta.
E nacque P.
Non sono sopravvissuti in molti, da quel lontano giorno di marzo della fine anni sessanta, per poter riferire con esattezza cosa accadde dopo. Si sa solo che l'ospedale, ad oggi, è chiuso e versa in stato di abbandono, preda di topi, calcinacci e barboni che vi soggiornano nei mesi estivi.
Le uniche persone ancora con un barlume di lucidità in vita (l'ex Direttore Santario e un portantino del secondo piano) si sono ritirati a vita privata. L'uno nelle montagne del Reatino, mentre dell'altro si sono perse le tracce fin dal 1982.
Ai genitori, il mio commosso abbraccio.
Alla mamma, poi, quella vera, un pensiero che va oltre il tempo e lo spazio. Come una freccia senza bersaglio, che continua a volare e volare. O, come diceva quel personaggio di un film che non ricordo: come un fiocco di neve che cade....ma non si poggia mai da nessuna parte.
Detto questo, in tono goliardico e del cazzo, lascio un pensiero ai soci, che più che un pensiero, forse, è un augurio:
- a tutti i soci, quelli veri, io ho dato un pò della mia (poca) esperienza in questi anni di SR. Ho condiviso sensazioni con alcuni, mentre con altri ho condiviso il picco. Ho spesso litigato, mi sono battuto per le mie idee, ho scazzato con qualche pivellone pieno di boria....e forse la boria, talvolta, ha governato me. Ma A QUANTI CI CREDONO e SI GODONO VERAMENTE IL MARE, io auguro di sfondare la soglia dei 40 con la stessa voglia, con la stessa malattia, CON LO STESSO AMORE E CON LA DEVOZIONE che noialtri conservamo ancora intatti. Perchè nella prossima vita, solo a chi avrà conservato il sogno integro....solo a chi non avrà saputo resistere al richiamo.....solo a chi sognerà ancora da vecchio il mare e i suoi rilfessi....sarà consentito diventare FINALMENTE acqua!!!!!!
Tanti auguri Orco del cazzo!!!!!
E VAFFANCULO!!!!!!!
[ Questo messaggio è stato modificato da: P il 15/03/2010 oMon, 15 Mar 2010 16:44:17 +0100e 16:44 ]
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